Il Paradosso Scientifico

ScienzeIl Paradosso Scientifico

Scoprire la natura di materia ed energia Oscura, particelle invisibili e finora mai viste, è la grande scommessa della fisica contemporanea, sulla quale stanno indagando centinaia di ricercatori in tutto il mondo e grandi progetti, come quelli condotti dal più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra. 

E’ quindi chiaro che l’Uomo è immerso in un mondo, inteso come totalità della realtà, di cui percepisce con i propri sensi solo ciò che vede e che può toccare o sentire (visibile e materiale). 

Ci si potrebbe chiedere allora se è possibile e nel caso in che modo, accedere a quel 96% di parte invisibile e immateriale.

Ma questa domanda è in sé un paradosso poiché l’Uomo è già immerso nel 100% della realtà pertanto non ci sarebbe nemmeno la necessità di accedere a tale realtà poiché se ne è già parte.

Da questo paradosso quindi, che definirei “Il” paradosso della vita, possiamo comprendere come non dobbiamo accedere ad alcuna parte invisibile poiché ne siamo totalmente immersi. Si tratta solamente e semplicemente di prenderne “Consapevolezza” poiché come sostiene Donald Hoffman “il nostro sistema di percezione è sì la nostra finestra sul mondo, ma è anche una prigione concettuale”.

Prenderne Consapevolezza allora significherà: 

  • Accettare il fatto di essere immersi in un mondo visibile e invisibile, di cui percepiamo attraverso i sensi corporali una parte limitata
  • Accettare il fatto di non poter accedere all’invisibile in quanto ne facciamo già parte


E ciò per il “ricercatore spirituale” significherà che non c’è nulla da cercare perché già siamo tutto ciò che esiste.

Questo significa allora che siamo immersi in un mondo che è visibile in piccola parte e invisibile in larga parte.

La realtà invisibile nei tempi e nelle varie culture è stata, ed è tuttora, gestita principalmente dalle varie religioni sebbene sia sempre rimasta un mistero proprio poiché l’essere umano non può in questo ambito afferrare alcun significato “logico”. 

Si parla infatti di “mistero della fede”: tutti sanno in qualche modo che esiste qualcosa oltre il visibile e ci si affida a un Dio di cui non si conosce nulla per certo ma si crede “per fede”. 

Questo rientra nell’ambito del paradosso: l’invisibile non è spiegabile tramite la logica umana (cervello).

Emerge quindi anche un altro problema per la scienza: chiunque può parlare di invisible e portare la propria verità o teoria senza possibilità che ne venga confutata la tesi proprio per la mancanza di una base scientifica, arrivando anche ad etichettare l’invisibile con accezioni come quella di “magia”. 

Da quanto emerso finora è facile comprendere come la realtà (intesa come la totalità dell’esistente e che comprende quindi anche l’invisibile) possa essere percepita e compresa in modi totalmente diversi. Possiamo quindi iniziare a introdurre la differenza tra una intelligenza “creativa”, “divina” o “magica” che afferisce a un mondo misterioso e una intelligenza “logico-cerebrale” e “razionale” (attraverso il cervello) che ci permette di vivere la nostra vita quotidiana e di decodificare (capire) la realtà che si manifesta ovvero il mondo che ci circonda.

La scienza ammette quindi a se stessa di poter percepire e studiare con i propri strumenti solo il 4% della totalità dell’esistente. 

Analizziamo subito gli strumenti utilizzati dalla scienza: 

  • strumenti propri dell’essere umano: la mente intesa come “cervello“ e gli organi sensoriali intesi come “lenti” attraverso cui percepire la realtà : vista, tatto, odorato, udito, gusto
  • Strumenti misurativi costruiti dall’uomo ovvero computer e macchinari sofisticati nonché modelli matematici o teorie che, di secolo in secolo, ricordiamolo, vengono costantemente superate, a volte  ridicolizzate e successivamente ridefinite.

Paradossalmente ad oggi le scienze empiriche, che provengono proprio da quel 4% della realtà e ne fanno parte, assumono leggi o modelli “universali” cioè sulla totalità della realtà senza specificare (o rendersi conto) che si tratta invece di leggi e modelli riferiti solo a una piccola parte dell’esistente: il 4%.

Materia ordinaria vs. Materia ed Energia Oscura

La visione scientifica della realtà viene ridimensionata in Italia anche attraverso la fisica quantistica e grazie ai contributi di numerosi accademici tra cui Massimo Teodorani e Vittorio Marchi.

Il 74% dell’Universo è energia oscura (invisibile) e questa energia fa espandere l’universo a una velocità superiore a quella della Luce, però non conosciamo la natura di questa energia quindi come facciamo a sapere che esiste questa energia? Attraverso calcoli matematici e attraverso il fatto che possiamo osservare l’espansione dell’Universo.

Il 22% è materia oscura, anch’essa invisibile. Perché invisibile? Perché non è composta da atomi. 

Tutto quello che noi siamo capaci di osservare, è composto da atomi.

Di cosa è composta questa materia oscura? Non lo sappiamo perché appunto è invisibile e non è composta da atomi.

La nostra galassia comprende il sistema solare e anche il nostro corpo fisico, la forza di gravità tiene insieme anche il nostro fisico e permette la rotazione terrestre e la rivoluzione solare; la maggior parte di questa forza di gravità è materia oscura e se non esistesse questa materia oscura, il nostro corpo si decomporrebbe come tutto l’Universo e tutta la Galassia.

Il rimanente 4% dell’Universo è atomico e di questo 4%, il 99,99999% è invisibile, perché è polvere interstellare, una materia composta da elio e idrogeno che non si è ancora consolidata per diventare materia stellare. Quindi in questo Universo infinito composto da miliardi e miliardi di Galassie e di stelle, rappresenta lo 0,1% di tutto. Quindi l’Universo visibile  rappresenta lo 0,1% che è composto di atomi che a loro volta sono composti da particelle subnucleari e subatomiche. Queste particelle quando non sono osservate, diventano onde e queste onde sono invisibili, pertanto anche questo universo atomico visibile è composto da onde invisibili. Se tu chiedi ad uno scienziato che cosa sono queste onde, lo scienziato ti risponde che sono onde di possibilità e se gli chiedi dove si trovano queste onde di possibilità, la risposta sarà che non lo sanno perché non appartengono alla dimensione SPAZIO –TEMPO.

Le onde quando però collassano diventano particelle e diventano Universo visibile, pertanto tutto questo significa che l’Universo è fatto di vuoto. Tutto l’Universo ha la sua fonte nell’invisibile.

Per accedere alla parte invisibile della realtà è necessario andare oltre la visione ordinaria che avviene attraverso i 5 sensi e utilizzando il cosiddetto “sesto senso”, prendere contatto con “se stessi” o “il Vero Sè” e percepire proprio se stessi come tutta la realtà circostante ed esistente.

D.D. Cris Napoletano
D.D. Cris Napoletano
Laureata in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, è stata docente di Pedagogia e Orientatrice Scolastica presso Istituti di Istruzione Superiore di Milano e Presidente di Commissione d’Esame nell’ambito della Formazione Professionale per la Provincia di Milano. E’ autrice del film “The Science of Awakening” documentario che parla di chi siamo nell’accezione socratica del conoscere se stessi attraverso la voce di uomini e donne di scienza, maestri e maestre spirituali. E' autrice del Quaderno di Pedagogia Quantistica "La Scienza del Risveglio" pubblicato da Salvemini. E’ Omega Health Coach certificata dai medici Roy e Joy Martina. Ha studiato Radioestesia con Olga Samarina e Alessandra Previdi, acque vibrazionali e altre tecniche di riequilibrio energetico tra cui Reflessologia con la F.I.R.P. e studi del metodo di riflessologia facciale vietnamita Dien Chan, la Terapia Verbale della Dott.ssa Mereu e la Psicomagia di Jodorowsky. Fonda nel 2019 il giornale online di Pedagogia Quantistica "Pedagogia Quantistica Magazine" coniando per prima in Italia il termine Pedagogia Quantistica per diffondere il paradigma scientifico che “Educa a se stessi” ovvero aiuta a riconoscere la propria natura umana e divina allo stesso tempo e per orientarsi ed allinearsi ad essa nella corso della vita quotidiana. Propone un percorso formativo interdisciplinare che chiama in causa le Neuroscienze, la PNEI, le Scienze Matematiche Fisiche e Naturali in particolare la Fisica Quantistica e l’Astrofisica.

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